Sembrava dipinto, il tramonto che si stendeva sulla nostra collina quella sera: In cantina, tutto era pronto. Per noi di Eleva quella dell’8 aprile è stata una serata speciale e importante, ricca di buone cose e belle persone: i nostri amici, i nostri collaboratori, i nostri infaticabili agenti. E ovviamente i nostri vini, che hanno accompagnato un buffet di prodotti tradizionali del luogo. In un’atmosfera informale e accogliente, lontana dalla frenesia fin troppo euforica delle giornate del Vinitaly, abbiamo voluto regalare ai nostri invitati qualche ora di tranquillo relax.

Tra barrique e tonneau, abbiamo lasciato che a dialogare con i nostri vini fossero i nostri ospiti.

“Nomen omen – è stato il commento di Luca Lanini, a proposito dell’IGT Veronese “Cercastelle” 2021. “E’ incredibile come questo vino mi riporti alla mente una notte nella mia Toscana. Sopra il cielo stellato e sotto la terra che profumava di fresco mi regalavano una sensazione avvolgente rassicurante, come di completezza. Per me il Cercastelle è così: fruttato, rotondo, completo”.

Diverso il “dialogo” che Roberto Pavan aveva iniziato con il Valpolicella Ripasso DOC “Tenzone” 2021:

“La cosa bella di questo vino è la sua sapidità. Al naso esprime una gustosa prugna della California con un accenno di erbe aromatiche, in bocca è piacevolmente lungo ed elegante”.

Una piacevole distonia” è invece quella che avvertiva Alessio Sartore al suo secondo bicchiere di Cercastelle:

“I profumi sono accattivanti, di frutta rossa matura, sembra un vino gentile, invece al gusto mostra un bel carattere vivace, tutt’altro che remissivo.”

Merito dell’armonioso contrasto tra il morbido Merlot e la potente Oseleta.

Nel frattempo, il nostro Valpolicella Classico “Fralibri” 2023, fresco e succoso di fruttini di rovo blu e rossi, accompagnava con soddisfazione di tutti i piatti di affettati e formaggi.

Dietro il tavolo dei vini,il nostro enologo Francesco Mazzetto, insieme a Raffaella Veroli versava vini e dispensava spiegazioni, mentre i calici si alzavano spesso tra una conversazione e una battuta.

E il tempo scorreva senza fretta come il fluire dell’Amarone della Valpolicella “Piovesole” 2020, che con la sua ciliegia sotto spirito rivestita di cioccolato fondente, seguita da sensazioni di uvetta, prugna e un po’ di tabacco chiaro, è un vino che conquista facilmente anche chi lo assaggia per la prima volta, come Phoebe Luton:

“In bocca entra dritto con una certa irruenza, ma poi si allarga sul palato con gentilezza. Sa di ribes neri, con profumi che ricordano il sottobosco, i funghi, il muschio”.

Un vino dal carattere “carsico” è stato invece definito l’Amarone Piovesole 2011, perché si rivela, poi si immerge tra la frutta rossa avvolta dal cioccolato, e poi ritorna con leggeri sentori di rovere, polvere di caffè, regalando ad ogni sorso nuovi profumi.

Importante (per l’età) ma ancora vibrante e fresco nel gusto l’Amarone “Piovesole” 2008, che ai ricordi di bosco unisce i profumi terziari della frutta secca, del cuoio e del tabacco.

E’ stato questo vino che ha concluso per molti la serata di Eleva: non più solo una cena informale tra amici, ma un’esperienza appagante da raccontare.