Tenzone e Risotto Rosso e Giallo

Di colore rosso rubino carico e impenetrabile, tendente al granato con  l’invecchiamento, offre un profumo lievemente etereo di frutta rossa con note di vaniglia, un sapore affinato, armonico, gradevolmente morbido e vellutato. Risulta caratterizzato da una maggior struttura e longevità rispetto al Valpolicella base, da una maggiore alcolicità, da un’ acidità più bassa e una maggior rotondità e da un più elevato valore in estratti e in sostanze fenoliche.
La Ricetta: Risotto rosso e giallo.

Per 5 persone
400 g di riso vialone nano
400 g di zucca (dose da variare a piacere)
300 cc di Amarone (dose da variare in proporzione con la zucca)
½ cipolla
sedano (poco)
burro
olio
parmigiano
prezzemolo
buccia di limone
brodo e sale q.b.

Fate soffriggere la cipolla e il sedano tritati con una noce di burro e 2-3 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva a fuoco lentissimo; quando il soffritto sta per colorirsi alzate moderatamente il fuoco e gettatevi la zucca tagliata a dadi regolari e cuocetela per 10-15 minuti, finché non si ammorbidisce ma resta compatta; fate allora tostare il riso a fuoco vivace – qualcuno suggerisce di farlo separatamente dalla zucca – e nel frattempo mettete l’Amarone in un pentolino e portatelo a ebollizione. Dopo un paio di minuti di tostatura bagnate il riso con l’Amarone bollente e proseguite con il brodo fino a cottura, aggiustando di sale (tenete conto che il vino non è salato e il brodo non sarà sufficiente per questo).

Una volta spento il fuoco incorporate del formaggio grattugiato, del prezzemolo tritato, della buccia di limone grattugiata (volendo questi due potete metterli direttamente sul riso nel piatto, anche come elemento decorativo) e servite.

In un post scriptum lo stesso Marchi, soffermandosi sul caratteristico sentore di mandorla dell’Amarone, suggeriva di «aggiungere, in contumacia di detto sapore mandorlato, una mezza mandorla amara tritata»: da tenere ben presente, soprattutto visto come nel frattempo questo vino abbia mutato d’abito, tanto da domandarsi se il gusto originale di questa ricetta non sia ormai irraggiungibile.

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